martedì 20 marzo 2012

Lasciarsi accompagnare dal tempo

Dall'alto dell'autostrada si vede il mare, Taggia al tramonto, ora arrivo.

Box interrati. Cancello elettrico a metà di una rampa scoscesa.

Elena provvede ad aprire, accende le luci, scendo in retromarcia. Improvvisamente la voce "si chiude, si chiude !" Freno a mano, ingrano per risalire ma lo specchietto è già pizzicato dalle sbarre del cancello, sterzo per allontanarmi, è peggio. Un crash non roboante ma da farti rabbrividire, mille piccolissimi aghi mi stanno tutti addosso dentro la schiena, in testa...

Macchina ferma esco, si ascolta il silenzio. Con Elena ci guardiamo, e guardiamo la macchina. Perché il cancello si è chiuso prima del solito? Siamo attoniti, disarmati, eppure qualcosa abbiamo sbagliato. Ancora un po' eccitati a sera ci ritroviamo sotto tono ma io anche un po' deluso.

Macchina di sei anni, ogni volta che la guardavo era bella, diceva anche il mio modo di aver cura delle cose, di sentirmele mie, ne ero quasi orgoglioso, insomma una cosa la sua storia e la mia (un po' velata).

Oggi l'ho ritirata dal carrozziere, via le strisciature grosse, nuovo il vetro dello specchietto...come l'ho vista m'è tornato il sorriso. Mi sono complimentato col carrozziere, "Beh ! Sa, lo specchietto l'ho riparato e funziona,.. naturalmente non è perfetta come prima..".

Poi l'impensabile. Le ultime parole mi calamitano, mi fanno subito sentire più libero, leggero, improvvisamente mi accorgo che riguardano me più che la macchina, sono contento di riaverla così. "..non è perfetta come prima", anche lei ora ha qualche ruga, eppure è bella e cara come sempre. E' caduto un piccolo mito, forse non l'avvertivo del tutto, quello dell' "auto perfetta", chissà...forse non solo dell'auto.

Passeggiando col tempo che passa, discorrendo con lui di quel che succede, anche alla mia età...può accadere di essere accompagnato a compiere un passo nuovo.