venerdì 22 luglio 2011

Incontri

Santa Maria Maggiore


Luglio inquieto, nubi, tante nubi per tutti...ma una diversa l'ho incontrata.

Non è una nuvoletta e neppure un' enormità di nube, semplicemente direi una nube adulta, elegante questo sì.

E' apparsa nell'azzurro pulito pulito di oggi, sfolgorante il bianco dei bordi frastagliati, forse li esalta il contrappunto di poche ombre discrete al suo interno, un tratto di maturità.

Illuminata da un sole nascosto incanta, è leggera, bella, è libera, disponibile al vento se ne va appoggiata sul nulla e nulla chiede a nessuno.

Altre nubi più grandi l'assorbiranno, si fonderà, si scioglierà fino a scomparire.

Svanirà. Ma non la bellezza che mi ha dato.

sabato 2 luglio 2011

Volontario compagno del malato (44° di Q. di L.)

(Segue da 43°)


Comprendere il senso delle parole, il tono della voce, lo sguardo, i silenzi: l'ascolto è il cuore dell'accompagnamento. Cerco di rimanere solidale col malato anche quando affiorano divergenze di mentalità, diversità di valori; il rispetto per la libertà dell'altro è condizione e sorgente di comunicazione. Solidale nei momenti più difficili quando, pur nell'assurdità della prova, ti pare di vivere insieme a lui il bisogno di essere accolto in un amore grande dove deporre finalmente la sua stanchezza, la sofferenza sua innanzi tutto, e la tua. E' il bisogno che tutti abbiamo di un amore gratuito, laici e credenti. Gratuitamente ci hanno amato i genitori, chi ha fede può dire "il Padre" e da questa esperienza siamo stati iniziati ad amare. Forse la presenza del volontario può essere un segno di questo amore.

L'accompagnamento del malato terminale è occasione e speranza di vivere la fede che incontra la vita nella sua concretezza. I giorni della salute, della forza, non suggeriscono questi pensieri, "L'uomo nella prosperità non comprende..." (Salmo 49,21), ma qui emozioni e sentimenti si condividono, questa realtà ci allinea, ci rende tutti uguali.

Per il cristiano questo volontariato è ascolto, presenza attiva e al tempo stesso contemplazione, preghiera. Dalla materialità così tangibile di un corpo e delle cose semplici come l'arredo di una stanza, un uomo passa ad una realtà "altra", non più legata alle categorie del tempo, dei sensi.. a una realtà attesa e promessa nel mistero di Dio, "Ritornerò e vi prenderò con me perché siate anche voi dove sono io" (Giov. 14,3). "Qualcuno" che non vedo e non odo è qui.

Sentiamo parlare di questi mali con commiserazione, a volte ascoltiamo apprezzamento per i volontari che li seguono, ma chi dice, almeno a stesso, nell'animo o in un incontro di amici-fratelli cristiano, della presenza di Gesù, di Maria che intercede "nell'ora della nostra morte?".

Ho colleghe e colleghi, alcuni si definiscono "laici", cui mi sento molto legato dall'affetto e dalla stima, dalla riconoscenza per quanto mi hanno dato e coi quali vivo la gioia di ricevere e offrire il bene.

Sarebbe bello accogliere altri volontari e condividere con loro questa esperienza di amore, vissuta nella fede e nella preghiera.