giovedì 30 aprile 2009

Due sguardi


L'ultima degli otto. Capita a volte che ci fissiamo, lei in silenzio, le parlo. Nel suo silenzio, nel suo sguardo la maestà inconfutabile dell'innocenza, non c'è timore, "non può accadere che l'amore si interrompa".
Scintilla,è il nome segreto tra lei e me da quando era piccolissima, ma ancora non lo conosce, è un folletto di vita, di novità, qualche riserva per la schiena dei nonni. Scintilla, sino a sfinirti, fino a sperare un po' di riposo e appena partita a sperare di riaverla presto. Improvvisamente lascia i giochi, corre, si abbarbica alle mie gambe: poche coccole poi via di nuovo, ma è sempre il suo sguardo a imprigionare.

Occhi belli, invincibili, spalancati all'innocenza, mi fissano sereni. Lo sguardo limpido di una bambina non inizia nei suoi occhi e neppure si esaurisce nei tuoi, viene da e va oltre. Ogni volta è annuncio, richiesta di fedeltà; innamora e disorienta, se sai ascoltarlo da quelle parti è vicino il confine di Dio. Un dono, una speranza che si dilata oltre.

Però fra i riccioli di questi "piccoli angeli" qualche diavoletto, da latte anche lui come i denti, c'è e punge.

L'anno dopo ancora dai nonni per dieci giorni. Luglio in montagna. Un anno in più, è un pochino cambiata. Anche il nonno quest'anno, un po' stanco. In casa un giorno l'ho ripresa, ma ho esagerato nel tono della voce, nella durezza dell'espressione e tutto è accaduto in un lampo.

Si è fatta seria, ho visto i suoi occhi ancora spalancati ma sorpresi, poi dilatarsi increduli e subito contrarsi, farsi piccoli, scuri, occhi spaventati, ormai di paura. Piange forte, giù dalla panca e di corsa dalla nonna. In fondo al corridoio fratellino e nonna in piedi, sorpresi, muti.

Sono allibito, proprio a lei "è accaduto" ciò che "non può accadere" e...proprio io.., ma non ho tempo di pensare a me. A passi calmi in camera, la chiamo con particolare dolcezza, con il suo nome vero, le accarezzo i capelli,...."vieni col nonno a fare un gioco bello ?". Subito fa sì col capo, non piange più e alza la piccola mano a incontrare la mia, e insieme, insieme camminiamo ancora.

Ritagliare quadratini da cartoni di colore diverso, sceglierne uno dalla ciotola e appoggiarlo al foglio bianco e tenerlo fisso con un ditino; la mano libera afferra la lista sottile di scotch che il nonno le porge e incolla. Poi un altro e ancora. Adesso stiamo decidendo che cosa comporre di nuovo, il bosco, il mare, una casa... occhi belli, invincibili, spalancati all'innocenza....un foglio l'ho conservato, è appeso qui al muro vicino alla mia scrivania.

Per mesi ho sofferto. Ho fiducia che Scintilla e fratellino sapranno andare oltre lo sbaglio del nonno.

Non dimentico i "due sguardi", ma è il primo a occuparmi il cuore e l'anima, quello del bene, quello vicino al confine di Dio, è da lì che, ormai adulti, i miei nipotini leggendo queste parole scritte dal nonno, sorrideranno affettuosi.

E dovunque io sia, ci vorremo bene.

lunedì 20 aprile 2009

Settimana Santa


La Settimana Santa pone molte domande esistenziali, tra queste una di base: tu credi ?

Nessuno può rivolgere parola al Signore se non l'ha prima ricevuta da Lui, forse in modo inconsapevole, a volte in un'esperienza più viva. Quando ciò accade mi pongo in ascolto della "mia" preghiera prima di esprimerla, a volte correggo il mio primo pensiero, l'atteggiamento dell'animo, soltanto dopo la presento. E mi domando se posso dirla "mia" o se tutto non sia soltanto presenza, quasi passaggio dello Spirito in ciascuno di noi, nell'animo e nell'intelligenza spirituale di cui ci è stato fatto dono. Resta tuttavia per ognuno il grande spazio della libertà, il discrimine dove contrastare o aderire (fosse soltanto per una fede che non sia solo formale, e che diventa sempre più consapevole nella concretezza del vissuto).

Il richiamo a questa responsabilità di decidere la vita, come una eco alla liturgia lungo il cammino della Settimana Santa, scelta di adesione intima, sincera e libera e perciò vincolante. Scelta inseparabile dall'impegno di fedeltà a Lui, dall'accettazione del suo perdono gratuito.

Tante parole ho ascoltato, da perdizione fino a gloria eterna, ma non è decisione scontata, né facile, e neppure può essere risposta esaustiva ad ogni sofferenza, perché la fede non discende dal dolore, né dalla paura.

In fondo, con parole pacate, di questo si tratta: Un processo pilotato (può accadere anche ai nostri giorni), pareri discordi, inganni, ricatti; comunque un uomo è finito giustiziato, e comunque è finito. Poi all'improvviso il racconto si stravolge, tutto diventa inimmaginabile: è resuscitato ! " e tu, che nel quotidiano del mondo e della tua vita incontri questa contraddizione, l'incomprensibilità di certe esistenze e morti, i grandi scandali, il volume di odio e di rapina di tutto,.....che incontri la capacità di amare e di soffrire e di aiutarsi e di perdonare, di uomini e donne, e di pregare
tu...Credi ?

Ritorna ogni giorno la domanda, anche a chi risponde "si", ed ogni giorno attende risposta.

Gesù, Tu solo puoi dire a ciascuno di noi la verità della sua risposta, da ciascuno di noi accogli ancora la preghiera

"Signore aumenta la nostra fede"

giovedì 9 aprile 2009

Mario Chiesa, 17 anni dopo


Ogni evento, ogni atto esteriore scompare al suo stesso apparire, è passato, eppure qualcosa di invisibile permane in ognuno di noi, ci plasma e nel tempo ci fa ritrovare diversi. La goccia sulla stalagmite scorre e impercettibilmente modifica, scandisce il tempo e crea. Per noi non le gocce, le scelte che operiamo ci modificano, scelta dopo scelta nel bene o nel male (*), ad ogni attimo, scandiscono il tempo e ci modellano come saremo.

Dopo anni per caso ci si rivede. A volte è un abbraccio caldo di gioia, a volte un incontro di occhi che sfidano il viso dell'altro, scrutano le rughe, la stanchezza, il vestito che porti. "Come stai?" e poi nulla. Non scruta se c'è bellezza, gioia sotto le rughe, non coglie un sorriso di fiducia forse nella povertà, dentro il dolore.

Ci si rivede, ma non possiamo illuderci di essere uguali a prima, quel sedimento invisibile si è depositato, siamo mgliori o peggiori, mai uguali.

Il tuo arresto, le tue parole sfrontate, la disonestà pianificata "...qui dobbiamo rubare a manetta...è venuto fuori un casino...non ti preoccupare, ho già trovato la quadra.." (Corriere 2.4.09).

Mi hai dato un grande dolore, mi hai pugnalato la speranza. Di molti, non solo mia. La Legge non ti punirà per questo. E tu ti assolvi ?

In fondo ormai ti volevamo bene. La tua pietra smossa aveva fatto staccare la frana, enorme per l'Italia, l'hanno chiamata "Mani Pulite", ma tu avevi collaborato, restituito il mal tolto, scontato in prigione, insomma eri il simbolo del cittadini riabilitato.

Un altro smarrimento dunque, e tuttavia la speranza ferita non muore ("Più forte della morte è la vita"), io voglio sperare ancora che l'uomo, il mondo, la mia città diventeranno migliori. Potessi però toccare la speranza che si incarna in una pesona, pensarla nello spirito e ammirarla anche negli occhi di un uomo, sentirla viva nella sua voce, in una stretta di mano. In fondo ne hai ancora l'occasione, tu sei un simbolo, e il tempo ti dona ancora la libertà di scegliere il bene o il male, di recuperare il tuo passato nel giudizio che ora ne dai.

Oggi hai mille preoccupazioni, eppure queste non sono divagazioni, non è secondario intrattenersi con sè stessi.

Accusarsi, assolversi ? Davanti a te solo, davanti al Dio in cui credi. Scelta, decisione come tutte, "lascerà in te e in noi qualcosa di invisibile" e ci ritroveremo di nuovo...cambiati.

Ma a tuo favore hai il tempo, quella goccia che cade...e ti sia benefica fratello, ne hai la possibilità, perchè il tempo, se vogliamo, ci è amico.

(*) Custodisci sopra ogni cosa il tuo cuore, fluisce dal cuore la vita (Prov.4, 18-23)