giovedì 9 aprile 2009

Mario Chiesa, 17 anni dopo


Ogni evento, ogni atto esteriore scompare al suo stesso apparire, è passato, eppure qualcosa di invisibile permane in ognuno di noi, ci plasma e nel tempo ci fa ritrovare diversi. La goccia sulla stalagmite scorre e impercettibilmente modifica, scandisce il tempo e crea. Per noi non le gocce, le scelte che operiamo ci modificano, scelta dopo scelta nel bene o nel male (*), ad ogni attimo, scandiscono il tempo e ci modellano come saremo.

Dopo anni per caso ci si rivede. A volte è un abbraccio caldo di gioia, a volte un incontro di occhi che sfidano il viso dell'altro, scrutano le rughe, la stanchezza, il vestito che porti. "Come stai?" e poi nulla. Non scruta se c'è bellezza, gioia sotto le rughe, non coglie un sorriso di fiducia forse nella povertà, dentro il dolore.

Ci si rivede, ma non possiamo illuderci di essere uguali a prima, quel sedimento invisibile si è depositato, siamo mgliori o peggiori, mai uguali.

Il tuo arresto, le tue parole sfrontate, la disonestà pianificata "...qui dobbiamo rubare a manetta...è venuto fuori un casino...non ti preoccupare, ho già trovato la quadra.." (Corriere 2.4.09).

Mi hai dato un grande dolore, mi hai pugnalato la speranza. Di molti, non solo mia. La Legge non ti punirà per questo. E tu ti assolvi ?

In fondo ormai ti volevamo bene. La tua pietra smossa aveva fatto staccare la frana, enorme per l'Italia, l'hanno chiamata "Mani Pulite", ma tu avevi collaborato, restituito il mal tolto, scontato in prigione, insomma eri il simbolo del cittadini riabilitato.

Un altro smarrimento dunque, e tuttavia la speranza ferita non muore ("Più forte della morte è la vita"), io voglio sperare ancora che l'uomo, il mondo, la mia città diventeranno migliori. Potessi però toccare la speranza che si incarna in una pesona, pensarla nello spirito e ammirarla anche negli occhi di un uomo, sentirla viva nella sua voce, in una stretta di mano. In fondo ne hai ancora l'occasione, tu sei un simbolo, e il tempo ti dona ancora la libertà di scegliere il bene o il male, di recuperare il tuo passato nel giudizio che ora ne dai.

Oggi hai mille preoccupazioni, eppure queste non sono divagazioni, non è secondario intrattenersi con sè stessi.

Accusarsi, assolversi ? Davanti a te solo, davanti al Dio in cui credi. Scelta, decisione come tutte, "lascerà in te e in noi qualcosa di invisibile" e ci ritroveremo di nuovo...cambiati.

Ma a tuo favore hai il tempo, quella goccia che cade...e ti sia benefica fratello, ne hai la possibilità, perchè il tempo, se vogliamo, ci è amico.

(*) Custodisci sopra ogni cosa il tuo cuore, fluisce dal cuore la vita (Prov.4, 18-23)

Nessun commento:

Posta un commento