mercoledì 23 dicembre 2009

Scelgo il mio silenzio ( 9° di Quaderno di Lavoro )

Gli ambienti e le circostanze in cui mi trovo esigono anche il silenzio, a volte suggeriscono come viverlo e gestirlo nel rapporto personale col malato. Tento qualche riflessione.



- C'è il silenzio fuori e il silenzio dentro di me.
- C'è il silenzio del malato e il silenzio del volontario.
- Il silenzio è condizione per l'ascolto; anche per l'ascolto del silenzio dell'altro.
- Devo attenzione e ascolto al silenzio dell'altro.
- Il silenzio è raramente muto.
- Non sempre le parole dicono più del silenzio.
- Vicino al malato il silenzio non è anonimo, rivela significati, stati d'animo, emozioni.
- Il silenzio si qualifica nel modo in cui lo si vive: accoglienza e comunicazione, indifferenza e rifiuto.
- Quando il silenzio è ascolto, cioè accoglienza, porta già in sé un messaggio di consolazione, di pace .
- Devo imparare ad esprimere il mio silenzio; a cogliere l'attimo nel quale devo tacere.
- Nel silenzio assume importanza lo sguardo.
- Vi è il silenzio delle lunghe pause: il malato si sente a proprio agio nella quiete del volontario.
- Quando il silenzio si fa pesante da sopportare, a volte si dicono parole vuote. Sono parole a rischio, interrompono il silenzio ma lo fanno precipitare nella estraneità del malato.
- Il silenzio che il malato vive come abbandono è contagioso: per qualche attimo anche il volontario ne fa l'esperienza.
- Il silenzio soffocante può indurre a considerare inutile la presenza del volontario, il fallimento del suo esserci, vicino al malato terminale. Ma il silenzio discreto e portato con sofferenza, ospita sempre un messaggio e un segreto: ciò che vorresti donare e che inconsapevolmente esprimi con tutto te stesso, ciò che del tuo silenzio il malato porterà con sé.
- Il silenzio può essere luogo di solitudine, di sofferenza o di disperazione. Ma il silenzio, anche quello del malato, non va temuto a priori. Il silenzio è necessario all'uomo: può essere tempo di comprensione profonda di sé e della vita, consapevolezza di responsabilità, tempo di scelte.
- Maria, nel silenzio, ha "accompagnato" il Figlio morente sulla Croce.

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