domenica 20 giugno 2010

" ci sto "

A messa pochi fedeli, raccolti. Il prete indugia qualche attimo, le braccia immobili tese verso l'alto a sostenere l'Ostia.
La guardo, e mi sorprendo a dire con determinazione dentro di me, "ci sto". Eleva il calice, e ripeto. Pensieri di intesa, di responsabilità assunta e di conforto. Un modo di dire inusuale in questo luogo, ma lì per lì prego come mi viene; forse il Signore riascolta volentieri le parole degli uomini, anche se logore, spesso disattese. In là con gli anni e in altro modo le ho certamente ripetute, eppure nascono come novità, il "canto" di ieri oggi se vuoi è un "canto nuovo".
Mi chiedo se oggi, coi capelli bianchi, ciò abbia senso , se vi sia qualcosa di adolescenziale. Si, ha senso, alla mia età ho più bisogno di Dio; in Lui bisogno di libertà e di salvezza, per tutti.
Una volta l'orizzonte era lontano, linea sottile di realtà molteplici, quasi indistinte; ora si è fatto vicino, l'angolo di visuale ridimensionato. Meno cose, più nitide, essenziali; promessa e mistero, esperienza di amore ricevuto.
La corrente mi ha portato alla foce, tutto mi è più familiare e caro, c'è più luce.
Appena in là, non so quanto, il mare aperto.
Signore ..."ci sto", ma Tu aiutami.

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