martedì 30 aprile 2013

Senza titolo B - ( 71° di Q. di L.)






      B-   Una lettera su "La Repubblica, 12.7.08" titolava "Così mia madre ha avuto il coraggio di ammazzarsi..." e proseguiva nella stesura.." ..prima di raggiungere l'inabilità totale e di non perdere quindi ogni dignità". Non entro nel merito della scelta.
  
       La lettura mi ha sorpreso. Senza quasi avvedermene ho tentato di allineare nella mia mente i volti dei malati conosciuti nelle diverse situazioni familiari, al domicilio e all'Hospice. Impossibile ricordarli tutti, ma ho la certezza che per nessuno di loro mi sono trovato coinvolto nel pensiero: "Questa vita è indegna di essere vissuta." Il malato l'ho sempre sentito accanto, spesso carico di sofferenza e spesso umiliato dalla malattia sino a turbarmi, casi che ti prendono alla gola, ma non ho mai ravvisato in lui una dignità offesa, tutti erano degni di vivere.

       Soltanto l'uomo può essere degno o indegno, non la vita.

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