domenica 2 giugno 2013

Senza titolo D - (73° di Q. di L.)






        Nella riunione di gruppo dei volontari ho riferito la storia di un malato come lui stesso me l'ha raccontata. Vita travagliata, particolarmente contrastata dalla "sorte" e dalla impreparazione a stringere rapporti familiari e sociali, con alti e bassi. Segnata a volte da soddisfazioni anche affettive, altre più numerose e che ancora permangono, dalla solitudine e dall'abbandono.

       Con la schiettezza reciproca ormai raggiunta, gli chiedo " Non pensi che dopo tante prove, successi, luci e ombre, dopo l'esperienza stessa del tempo che se ne va, al di sopra di tutte queste cose uno possa sentire il bisogno di aprirsi, di perdonare a tutti? E' un abbraccio che in fondo noi stessi sentiamo il bisogno di ricevere."

       Lo vedo sorpreso, meravigliato come per una novità troppo bella, cui forse non aveva pensato. Sembra felice al solo pensiero, sorride. Dice " Però è difficile " e continua a sorridere.

       Non so interpretare l'espressione e le parole del "mio" malato. Forse un'utopia , oppure soltanto un desiderio.*

       Perdono, un amore più grande del torto subito, bisogno di ricevere e dare amore senza condizione, senza più limiti di spazio e di tempo. Ma per una persona che dice "Però è difficile" e non smette il suo sorriso affascinato, forse è impossibile sognare un Dio che perdona?

       * "..Il tuo desiderio è la tua preghiera...il desiderio prega sempre, anche se tace la lingua.." (S. Agostino )

       nb- Prima di riferire nei dettagli  questi colloqui durante gli incontri tra volontari mi sono posto  alcune domande.
- Privacy - Ciascun operatore in questo volontariato è strettamente tenuto ad osservare il segreto professionale.
- Formazione - Nei nostri incontri è scambio, acquisizione di nuove esperienze e  riflessioni utili a comprendere e sostenere malati e parenti.
- Utilità - Nel contesto dell'Hospice siamo a contatto con  persone prossime alla morte. A mio avviso è importante per il volontario tenere sempre presente la "categoria" del perdono ( fosse soltanto per il valore pacificante che assume anche in una mentalità estranea alla Fede Cristiana).

      

Nessun commento:

Posta un commento