venerdì 9 gennaio 2009

LA GUERRA DI PIERO - Fabrizio de Andrè


Questa canzone riascoltata dopo molto tempo, mi ha interessato in modo nuovo rispetto al primo ascolto. Ho intenzione di scriverne in proposito. So che il testo senza musica non ha la stessa forza. Confido che già la conosciate o che abbiate la possibilità di ascoltarla.



Dormi sepolto in un campo di grano,
non é la rosa non é il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.

Lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati,
non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente.

Così dicevi ed era d'inverno e come gli altri
verso l'inferno te ne vai triste come chi deve,
il vento ti sputa in faccia la neve.

Fermati Piero, fermati adesso, lascia che il vento ti passi unpo' addosso,
dei morti in battaglia ti porti la voce,
chi diede la vita ebbe in cambio una croce.

Ma tu non lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava,
ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera.

E mentre marciavi con l'anima in spalle, vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore,ma la divisa di un altro colore.

Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora,
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue.

E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire,
ma il tempo a me resterà per vedere,
vedere gli occhi di un uomo che muore.

E mentre gli usi questa premura quello si volta, ti vede e ha paura
ed imbracciata l'artiglieria non ti ricambia la cortesia.

Cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato.

Cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo mamento che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato ritorno.

Ninetta mia crepare di Maggio ci vuole tanto, troppo coraggio,
Ninetta bella, dritto all'inferno avrei preferito andarci d'inverno.

E mentre il grano ti stava a sentire, dentro alle mani stringevi un fucile,
dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano,
non é la rosa non é il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi,
ma sono mille papaveri rossi.

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