venerdì 14 maggio 2010

La Sindone

Stralcio da una lettera inviata a un protestante (di Elena Milazzo )





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Personalmente non amo le reliquie, sono allergica ai fanatismi, ma sulla sindone credo si debba riflettere cominciando ad ammettere che di un fenomeno straordinario si tratta comunque. Il papa ha giustamente "glissato" sul fatto che sia una reliquia; in effetti nessuno lo ha mai affermato con certezza e non si tratta di un "dogma". Si può discutere sul clamore mediatico che ormai emana non solo dall'ostensione della sindone, ma da qualunque fatto inerente la chiesa cattolica e di cui sinceramente molti cattolici farebbero a meno; si può discutere del fatto che una schiera di "sinodologi d'assalto" si sforzino di dimostrarne l'autenticità; si può discutere sull'aspetto economico-turistico che investe diocesi e città di Torino e che forse contribuisce a gonfiare l'evento per fini di lucro. Tutte cose sacrosante. Ma veniamo alla gente. Ho visto la sindone molti anni fa, certo più di trenta. Non mi interessava e non mi interessa la sua autenticità come telo che ha ricoperto il corpo di Gesù, ma se non è autentica (e penso che non lo sia), è ancora più straordinaria. E allora è giusto considerarla come un'icona, che aiuta a pregare e a riscoprire nei Vangeli ciò che racconta come immagine. Potrebbe essere un oggetto che suscita il desiderio di saperne di più, riscoprendo nei Vangeli la narrazione della passione e della morte di Gesù? Riporto l'obiezione di Piero Stefani in proposito:

Solo se fosse possibile prescindere da ogni discorso circa la sua autenticità o la sua falsità avrebbe senso andare a Torino per vedere la Sindone. C'è da dubitare che ci si trovi in queste condizioni. Resta in ogni caso certezza di fede che leggere e meditare la narrazione della morte di Gesù secondo i quattro Vangeli costituisca l'accesso più autentico per cogliere il senso della morte di Gesù. Nel credere, l'ascoltare prevale sempre sul vedere. Scrisse Kafka:" Chi crede non vedrà mai un miracolo. Di giorno non si vedono le stelle."

Nel credere, l'ascoltare prevale sempre sul vedere, ha ragione Piero. Ma all'inizio, spesso, c'è una visione: non fu così per Paolo? L'ascolto in Paolo coincise con la visione. La visione della sindone può alludere, per molti, a parole della passione narrata nei Vangeli. L'ostensione della sindone potrebbe suscitare un cammino iniziato per curiosità e continuato per grazia. Io vorrei che si distinguesse tra la sindone e le reliquie in genere. Le reliquie portano facilmente a fanatismo e superstizione, la sindone è diversa e anche se il rischio di fanatismo e superstizione è comunque presente questo esito non è detto sia sempre prevalente tra quanti si recano a vederla. Il vostro timore che si "relativizzi la Parola di Dio" ci mette in allerta e deve richiamare i responsabili di questi pellegrinaggi ad una grande attenzione, ma negare in assoluto che la cosa possa orientare in modo positivo la fede di tanti lo ritengo sbagliato. Si tratta di un atteggiamento comprensibile nei protestanti (troppo devozionismo in casa cattolica!) ma forse, sulla sindone, è eccessivo.

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