sabato 21 gennaio 2012

L'accompagnamento mancato ( 50° di Q. di L.)

( Segue da 49° di Q. di L. )





....chiede di più.

Penso al malato: forse vorrebbe incontrare una persona capace di cogliere ciò che egli prova, una persona che stia dalla sua parte, che viva il turbamento per quanto gli accade e porti in la speranza da sempre presente in ogni uomo: che qualcosa in fondo continui. Perciò ti ascolta, ma si chiede chi tu sia autenticamente, come ti poni davanti a ciò che gli succede, il senso del tuo sorriso, della tua quiete; se c'è verità nei tuoi occhi. Ogni volta ti senti inadeguato, eppure ogni volta speri di vedere nel suo volto l'espressione di un bene scambiato, un riflesso di luce.

Anche la sola presenza può dire al malato che qualcuno vuole vivere vicino a lui i momenti di dolore esclusivo, di allontanamento, di solitudine totale; l'esperienza di abbandonare e di essere abbandonati. ( "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato ? ...Mt.27,46 )

Ho letto "..La speranza di un venerdì Santo, che sa che non conoscerà mai lo scampanio della domenica di Pasqua" (A. Neher), dunque un tempo che non concede preannuncio alcuno della "Festa", che tuttavia avverrà. Penso con affetto alla "mia" malata sconosciuta, forse questo soltanto mi avrebbe chiesto: aiutarla a traghettare, almeno con un filo di speranza, le ultime ore del Venerdì.

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