lunedì 30 marzo 2015

Quaresima 2015




   Scorro lentamente le notizie su facebook. Noto una foto piccola tra le altre che illustrano  la distribuzione di viveri. E' un bambino solo, pelle bruna, magro, a dorso nudo (forse 11 anni), le braccia alzate; anche lui, penso, nell'atto di richiedere aiuti. Clicco.

   Le braccia si muovono ma la scena é tutt'altro, mi prende il respiro, la foto si allarga. Non voglio inserire la voce, mi basta ciò che vedo. Si svolge nello spazio ristretto di un locale, forse un bagno, non finestre né arredi.

   Braccia alzate si muovono a parare colpi di bastone che una bambina più piccola (pelle chiara) gli assesta. L'azione si ferma, la bambina gli fa segno di tenere le braccia abbassate ferme lungo il corpo. Lo sguardo fisso del bambino. Riprende a bastonare, braccia che accennano un movimento. Tutto é fermo di nuovo, di nuovo il bambino ascolta. E' in posizione di attenti, come può, ma il bastone é irrequieto, si muove...

   Braccia esili si agitano nemiche, una smorfia a ogni colpo, il bastone colpisce ovunque, e mi sento inchiodato ogni volta. La bambina ripresa di schiena, così tremendamente bambina. Fuori campo, invisibile, un adulto riprende.

   No ! interrompo ! Una sosta di attesa, il tempo che mi si calmi il respiro. Ma non torno, non tornerò alle immagini.

   La fragilità, l'innocenza violata. A undici anni non si sa dire il perché, vittima l'uno della violenza l'altra di un odio instillato.

   Veramente quel bambino é il Crocifisso del mio tempo, scene di Passione del 2015; nel mondo donne e uomini stanno fuggendo dall'odio e dalla guerra. Mi sento coinvolto, vorrei fermare e ricomporre tutti nella pace.

   Ogni Crocifissione é incomprensibile, incredibile che si ripeta oggi.  

   E incomprensibile resta anche la presenza di Gesù oggi, il suo Silenzio e la sua Promessa, come allora sul Calvario.

   Signore "Credo, ma aumenta la mia Fede" ( Marco 9,24)


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