domenica 8 marzo 2009

La stanza del povero (testo scritto 40 anni fa)



La stanza di un povero non é mai una bella stanza. Una stanza può essere tutta la sua casa. Prende le forme e i colori da una storia: ricordi che non danno allegria. Abbandono, spesso poca scuola alle spalle. La malattia e la miseria non profumano mai, ma lì anche il povero fatica a respirare.

Puoi leggere tante parole, qui e altrove, ma se vuoi capire che cos'è la casa di un povero bussa, ci devi entrare. Entra, non avere paura ! Non passa mai nessuno da quella porta. Forse é per questo che i suoi occhi si illuminano se ci vai, anche se non sempre c'è un sorriso.

Ogni povera stanza ti racconta una storia diversa, di un uomo, una donna che sono arrivati sin lì, ma tutte ti raccontano un po' anche la tua storia. Le cose sono terribili quando si mettono a parlare. La tua storia di quando non c'eri, di quando non sapevi, non pensavi, non avevi capito o non avevi voglia; di quando non facevi del male a nessuno, e via via che si snoda la storia del povero, ascolti la tua...una storia che viene forse da lontano, a secondo dell'età che hai: la rivedi e la vorresti diversa.

Qualcuno si è dato appunta mento nella stanza di un povero; gli hanno portato un boccone. Qualcuno gli ha detto "ricordo questa stanza pulita e ordinata, ma ora sei malato, ci permetti di darti una mano ?"

Ha accettato subito e l'indomani la stanza era aperta a disposizione. Lui però era uscito. Ho visto dei giovani da quelle parti. Qualcuno ha pulito. La stanza ha ritrovato una dignità, quasi un'accoglienza: c'erano persino un lenzuolo e una federa. Lui però non è più tornato da allora.

Un ricovero d'urgenza "per grave stato di de nutrizione", il trasferimento da un ospedale all'altro. Se ne è andato. Abitava qui, nelle vie della nostra parrocchia. Mio Dio, non si esce mai soddisfatti da quelle stanze; hai fatto sì, ma non ti sei occupato abbastanza di lui, non te ne sei accorto in tempo, non hai capito, perché hai aspettato tanto !

Più ti metti a frequentare i poveri e più hai bisogno di farti perdonare da tutti, più hai bisogno di Dio, di silenzio, di lasciar fare a Lui. Da giovane ti "sentivi a posto" per via dell' "opera buona": che il Signore mi perdoni anche questo. Vai semplice mente, proprio come un uomo qualsiasi quale sei, ma quasi sacerdote a motivo di chi ti manda, di chi ti chiama al servizio di un'altra Eucarestia: anche questa ti accoglie sempre, ti insegna, ti consiglia, ti attira inesorabilmente nella Sua Carità.

Ma siamo in pochi. Il povero, se vuoi, ha bisogno di te, ma se non vuoi, siccome è povero sarà sicuro ugualmente nella mano di Dio, anche senza di te. Come Lazzaro. Tu piuttosto, non hai bisogno di lui ? Non pretendere almeno questa volta che ti chieda dei soldi ! Molto di più.

Qualcuno chiede di te: vieni, scendi con noi, ferma per un attimo la tua vita, i tuoi pensieri nella stanza di un povero. Non temere, non ti ringrazierò, nessuno lo farà. Non disturberemo la preghiera, né l'intimità che Dio ti vorrà concedere.

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