venerdì 21 gennaio 2011

Il letto accanto a quello del "mio" malato ( 29° di Q. di L. )

Ospedale San Paolo. Il letto accanto a quello del "mio" malato ospita un vecchio. Ci ha visti parlare, Filippo e io, e mi chiede di tenergli la mano. Non è malato oncologico e non mi parla del suo male, soltanto mi dice che è vicino alla fine e racconta l'importanza che la Fede ha per lui. Argomenti forti, mirati, ma si stanca; la voce si fa fioca e non capisco. Con un dito alza la mascherina dell'ossigeno, mentre io avvicino l'orecchio: " Nessuno possiede niente" .

Tra una parola e l'altra la distanza di un respiro breve. Riposiziona la maschera. Si scopre povero nella morte, una povertà benedetta che fa spazio al Signore che viene.

Vorrei abbracciarlo. Dall'ultima soglia del suo tempo parole vere, di intelligenza spirituale, di pacificazione e di aiuto a chi resta.

Caro, sconosciuto vecchio malato, forse non avverti in te la ricchezza che porti, mentre sino all'ultimo assolvi tra i fratelli la tua vocazione cristiana.

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