mercoledì 13 maggio 2009

Fatti di ieri e di oggi

A tre mesi dalla morte di Eluana riecheggiano espressioni dure... qualcuno ha ucciso.
Nulla tolgo né aggiungo al mio scritto del 20 aprile scorso su questo blog.

Oggi tento solamente di sondare l'animo con cui Ambrogio, vescovo della mia diocesi nel 4° secolo, ha scritto "..ogni volta che si tratta di uno che è caduto, concedimi di provare compassione e di non rimbrottarlo altezzosamente, ma di gemere e piangere, e così, mentre piango su un altro, io pianga su me stesso." (La penitenza). E' preghiera, formazione cristiana concreta nel quotidiano della mia giornata.
E di altro voglio parlare.

Sabato 9 maggio la signora Pinelli e la signora Calabresi si sono incontrate. Sono felicissimo, ci si può ancora entusiasmare, si può ancora esultare per qualcosa che succede.

Non solo un incontro, un sorriso a cuore aperto, una stretta di mano scambiati, ma un ritrovarsi dopo 40 anni. Qualcuno allora aveva ucciso, e le due donne si confidano che sono passati 40 anni senza rimbrotti, anzi di attesa di questo giorno, scoprono che per 40 anni hanno condiviso inconsapevoli la stessa solitudine, la stessa sofferenza, lo stesso desiderio di conoscersi e di abbracciarsi.

Quel "filo rosso" che le divideva l'abbiamo creato noi, la società in cui viviamo, noi per tanti anni le abbiamo tenute lontane l'una dall'altra.

2 commenti:

  1. Luigi... non credevo ai miei occhi leggendo l'inizio del post.
    Il fatto è che ieri, senza nessun elemento che lo lasciasse supporre, mi è capitato di consocere personalmente il papà di Eluana e di parlare con lui.
    Sono ancora in subbuglio.
    Ma, per certi versi, mi sento "migliore" di ieri.
    Il fatto è che facciamo fatica a confrontarci e ci lasciamo rpendere dalla tentazione dello scontro.
    Passa da me, se vuoi.
    Racconto proprio dell'incontro di ieri.
    Un abbraccio!

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