domenica 10 maggio 2009

QUADERNO DI LAVORO

Q U A D E R N O d i L A V O R O


di
Luigi Covini e Luca Erizzo
Volontari domiciliari LILT
Sez. Provinciale di Milano
"Non lasciare solo un uomo con la sua morte"
(E. Levinas)
Mi sembra bello prima di iniziare a trascrivere il Quaderno, offrire ospitalità alle parole di una persona amica. Abbiamo fatto strada insieme, a volte con divergenza di vedute ma sempre in sincero reciproco ascolto. Come il suo solito parole scolpite, sobrie, nulla in più.
" Colloqui, incontri, riflessioni; questo il filo rosso che lega le pagine del Quaderno di Lavoro.
- Colloqui come dialogo con l'altro, che in questo caso veste i panni di un malato terminale e che si concretizza, di volta in volta, in un nome, in un viso, in uno sguardo, in un corpo, in uno spazio e in parole che dicono chi è e chi siamo, che parlano della vita, delle speranze e dei valori che ci conducono nell'esistenza.
- Colloqui come dialogo con stessi, con quella parte di noi che ci interroga sul senso e sul significato da attribuire a scelte, professionali e non, e che per fortuna non trova mai una risposta definitiva ma si arricchisce di giorno in giorno di una nuova umanità, di un sentire più attento e rispettoso dell'unicità dell'altro, del "diverso da noi".
- Incontri come possibilità di creare un tempo e uno spazio, reali ma soprattutto interiori, perché l'altro possa svelarsi, per quel che ritiene di poter fare, con tempi e modi che gli siano confacenti, tempi e modi che permettono a chi gli sta accanto di accoglierlo senza fretta, con partecipazione e sensibilità.
- Incontri come terreno in cui riconoscere quanto ci accomuna con l'altro- banalmente, di "cuore", "carne", e dello stesso destino comune sono fatti tutti gli uomini- e come questo "quantum" comune prende forma e corpo, diventa unico nell'altro e in noi stessi.
- Incontri come terreno in cui poter sostare, semplicemente stare, disponibili a farci raggiungere dalle impressioni, dalle emozioni che l'altro suscita in noi.
- Riflessioni come opportunità di ripercorrere, col pensiero e col ricordo, il breve tratto di strada percorso insieme, di apprezzarne il valore, di custodirne il segreto, per far sì che possa diventare terreno fecondo per un nuovo incontro.
Lucia Floridia
Psicologa consulente Lilt
Sez. Prov. Milano
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Una esperienza nuova, i miei malati, l'imprevisto o un semplice evento, possono offrire motivo di riflessione, e butto liberamente nel computer le parole come vengono. "Pensieri rari e limitati" è il titolo che ho dato al file: è il nuovo cassettone che ha sostituito quello delle vecchie case, si ripone tutto ciò che al momento non serve, ma che non si vuole buttare perché in qualche modo lo si porta nel cuore. Poi, nei momenti di quiete, ci si siede accanto e si attingono i ricordi messi alla rinfusa, e comincia la cernita secondo l'argomento che preme: ho ritrovato, ho scartato, ho suddiviso; ho riscritto, perché intanto altra vita, altre esperienze si erano posate su quei "Pensieri rari", e allora li ho rielaborati nel tentativo, per me impossibile, di formularli in un senso compiuto, o almeno più esteso.....ma mi accorgo che i miei pensieri sono rimasti "limitati".
Il nome del mio file lo conservo intatto, è il più appropriato. Devo ammettere che mi è utilissimo ripercorrere il modo in cui sono state vissute (da me e dagli altri) le esperienze che mi hanno arricchito; la vita vissuta e condivisa è un punto fermo di riferimento, un tracciato che privilegia il confronto e la discussione, naturalmente a patto di ricollocarla nella diversità del contesto attuale e confrontarne i contenuti essenziali. Questo Quaderno propone una raccolta semplice di riflessioni e di comportamenti assolutamente personali (perciò contestabili), di un volontario domiciliare.
Quale ruolo può svolgere il volontario accanto alla persona che si avvia verso la morte ?
Vedo malati approdare a situazioni estreme come a un mondo del tutto inatteso, stupiti, privi di motivazioni che diano un senso a ciò che sta accadendo. La vita può scorrere nella "normalità" di un quotidiano che esclude l'idea della fine. Ma la domanda prima ignorata rimane sempre in agguato :
"Perché ?".
Propongo questo quaderno come contributo a partecipare risposte, per quanto imparziali e incomplete; è un invito rivolto agli amici volontari ad aggiungere pagina a pagina.
Luigi Covini
P.S.= Ringrazio le molte persone che mi hanno aiutato ad approfondire (nel limite che mi è concesso) gli argomenti trattati, e colgo l'occasione per manifestare il mio affetto e la mia gratitudine alle amiche e agli amici dell'Unità di Cure Palliative della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - Sez. Milanese, nella quale ho operato.
Ringrazio l'amico Luigi per avermi offerto da leggere in anteprima i suoi appunti,e di avermi chiesto osservazioni e commenti, che egli ha voluto gentilmente aggiungere al suo testo; spero che siano stimolo agli altri colleghi del nostro lavoro per partecipare anch' essi a questo quaderno.
Luca Erizzo

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